Riflessioni prenatali

Buon pomeriggio, miei superstiti follower! Che aria natalizia state respirando? Beh, il traffico è intenso, siamo già al 22 dicembre e l’aria è bella inquinata dai gas di scarico delle auto – un auto per un solo autista-passeggero di solito! –potremmo rendere la città più sostenibile, come campeggia in certi super manifesti dislocati per Palermo, ma si godono il tram solo i tramvieri e qualche controllore che controlla solo l’orologio e che  la munnizza cittadina sia fuori dalle rotaie..insomma, tutto nella norma!

Stamattina sono stata al Centro Commerciale Forum poco prima che iniziasse la scanna per i posteggi ambiti e le super spese tecnologiche, tanto in Italia si muore di fame.

Al di là delle mie usuali polemiche di fine anno, avete notato che ho scritto poco e nulla ultimamente?  La vostra Marga Rina è stata investita – proprio come i pedoni sulle strisce! – da una lagnusia inarrivabile. Sarà che ogni fine anno mi metto a fare i bilanci su quello che è stato e, non so se a voi succede, ma non mi piace mai.

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Quotidianamente mi affanno a tenere alta la visibilità dei post e degli eventi ma, a volte, mi pare che lo sforzo sia vano. Mi riferisco, in particolare alla pagina Facebook di Panormitania: tutti passano, anzi tutti panta rei,  leggiucchiano i titoli e via, basta così. Siamo diventati un popolo di approssimativi: manca il tempo per una telefonata, per un messaggio, per una lettura accurata di una paginetta di giornale o di un biglietto da visita. Come si sente dire da tanti anni ormai, viviamo in un’epoca in cui si va di fretta, manca il tempo per se stessi e per tutto il corollario, tutto è fast. Non vi scrivo di quando vado in giro in auto poi. Tutti corrono a destra e a manca per andare dove? Infognarsi dietro un camion o un autobus o uno scavo stradale che isola interi quartieri. Tutti di fretta per cosa? Per fuggire da cosa? Oserei sperare dalla cialtroneria e dall’ignoranza ma ho una visione troppo rosea.

Sto pure meditando di chiudere il blog…i frettolosi non arriveranno a questa affermazione, poco male. Mi affanno ogni giorno per cosa? Ecco una domanda simile alla precedente ma io non vado di fretta.

Ci rifletterò in questi giorni, magari nell’isola deserta in cui, beato lui, si è rifugiato il mio Babbo Natale.