Gli hollow men di Roberto Fontana

Un buco nel cuore

Un’abissale tristezza mi assale.

Un buco nel cuore,

uno squarcio di un pesante

e invernale tessuto.

Mancamento,

perdizione,

quasi disperazione!

Il tempo che fugge,

e la vita appesa al giogo di una bilancia.

Nessuno è la mia ombra.

E’ Stasi,

Immotilità,

la mia compagna.

Fino a venerdì 25 marzo 2016 è ancora possibile visitare, negli uffici della MQ Immobiliare di via Francesco Lo Jacono 10, a Palermo, “CERCO Casa degli Specchi con Vita Interiore”, mostra personale di Roberto Fontana….che aspettate? L’esposizione è aperta tutti i pomeriggi, dalle 16:30 alle 19:30!

Intanto, vi regalo uno scatto di 4 opere incluse nella personale:

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Le tre opere costituite da doppia tela (la frammentazione di tele e specchi e targhette esplicative è stato il must del mio allestimento!) in primo piano fanno parte di un ciclo dedicato a “The hollow men”, componimento poetico di Thomas Stearns Eliot, di cui vi ho scritto quando Fontana, poche settimane fa, ha esposto la sua “This is The Dead Land” a Fabbrica 102.

Le opere vogliono riflettere appieno il senso di alienazione e smarrimento dell’uomo moderno sia ai tempi di Eliot (compose The hollow men nel 1925) sia nella contemporaneità:  gli uomini di Fontana sono smarriti, spaesati, hanno la voce rotta e la mascella spezzata, non parlano ma mormorano lamenti incomprensibili e cammina proprio su vetri infranti.

A coronare il senso di angoscia avvilente che induce a vedere il mondo come una terra morta e di morte  è l’opera Still Life, raffigurante un quarto di maiale legato indissolubilmente al destino di un cadavere posto a testa in giù: entrambi stillano sangue ma, paradossalmente, il titolo dell’opera è un inno alla vita…Nell’interpretazione che la vostra Marga Rina ha dato all’opera, quest’opera evoca appieno l’epigrafe di The hollow men: “Un penny per il vecchio Guy”. Tale verso ricorda un evento storico violento del 1605: celebra, infatti, la congiura delle polveri ai danni di Giacomo I d’Inghilterra,  organizzata da Guy Fawkes.  La congiura fu sventata e il re fu salvo, ma non Guy che fu impiccato e il cui corpo fu squartato ed eviscerato. Dal momento del fallimento della congiura, ogni 5 novembre nacque un rito assai carnevalesco: i bambini londinesi giravano per strada recando un fantoccio che rappresentava Guy, mentre recitavano una filastrocca in cui inneggiavano alla salvezza del loro re. Al termine del giro, il fantoccio era bruciato in pubblica piazza…non vi pare ci sia una corrispondenza tra Guy e l’uomo appeso di Fontana?