Sarà visitabile fino al 20 aprile 2018, nella rinnovata ed elegante sede della RizzutoGallery (via Maletto 5) di Palermo, “Visione periferica”, bipersonale pittorica di Giuseppe Adamo (1982, Alcamo, Italia) e Milan Vagač (1987, Bratislava, Slovacchia).
L’esposizione riunisce opere recenti di vario formato di due artisti operanti in condizioni geograficamente periferiche – da cui il titolo della mostra – rispetto ai grandi centri dell’arte contemporanea e ha lo scopo di porre in relazione due linguaggi pittorici che molto si differenziano per assetto formale e approccio procedurale, ma che, in qualche modo, condividono simili modalità di analisi dell’identità della Pittura.
Come è ben estrinsecato dall’allestimento, da un lato troviamo l’astrazione tecnologica dello slovacco Vagač pervasa dallo spirito del modernismo, e dall’altro l’ambigua non-astrazione pulsante di Adamo che si specchiano l’uno nell’altro e si confrontano nel tentativo di identificare un terreno comune e delinearne i possibili punti di dissonanza.
Il linguaggio pittorico di Giuseppe Adamo si basa principalmente sulla complessa relazione tra astrazione e figurazione, riflettendo sui principi identificativi della pittura nell’era tecnologica. Le sue opere sono quasi completamente prive di spessore materico, costruite attraverso strati di vernice liquidi e trasparenti, dai quali affiorano, come se fossero immersi in uno specchio d’acqua, segni e forme con effetti tridimensionali ottenuti attraverso un procedimento che pare imitare il processo generativo della natura.
Milan Vagač focalizza la sua pratica sul linguaggio della rigorosa e misurata astrazione geometrica. Esaminando le sue possibilità attraverso dipinti, disegni o oggetti, il lavoro prende avvio da forme tipiche dell’avanguardia modernista come il costruttivismo, il neoplasticismo o i movimenti funzionalisti in architettura e design.
Il risultato dei suoi lavori sono geometrie sovrapposte e pulsanti, che tentano di emergere dalla tela o, ancor di più dalla carta in quelle opere in grafite che chiudono il persorso espositivo e che, mirabilmente, trapassano lo sguardo dell’osservatore.
Vi suggerisco vivamente di visitarla sia per l’ariosità del percorso espositivo che bene enfatizza la peculiarità e gli stili di ciascuna opera, sia perché osservando ciascuna opera è possibile cogliere quanto viva e pulsante, ciascuna a suo modo sia la pittura di Adamo e di Vagač.
La mostra sarà visitabile, come anticipato, fino al 20 aprile 2018, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20.