Da un’idea di Roberto Sgarbossa, il Museo dell’Immaginario

Queste settimane di isolamento sociale hanno messo in stand by molte attività umane con numerose e spesso drammatiche ripercussioni interpersonali ed economiche.

Questo congelamento esistenziale ha indotti alcuni a restare a guardare impotenti, mentre molti altri, grazie all’ausilio delle tecnologie e dei social network, hanno con entusiasmo ideato progetti artistici e culturali di rilievo, in attesa che tutto riapra e torni alla “normalità”.

Tra queste iniziative, da un’idea dell’artista padovano Roberto Sgarbossa, figura il Museo dell’Immaginario nato, come scrive su Facebook, per far vivere le opere e farle apprezzare sui social, in un periodo storico “inesistente” e nel quale potere u poco godere “la bellezza di esporre in un Museo che non c’è”.

Roberto Sgarbossa con, alle spalle, due delle sue opere

Il Museo dell’Immaginario è originariamente nato come una mostra collettiva non virtuale, che sarebbe dovuta essere stata ospitata, proprio in queste settimane, ad Este, comune in provincia di Padova. A causa dell’Emergenza Coronavirus, però, l’evento è stato posticipato a data da destinarsi ma, grazie all’estro e all’iniziativa di Roberto Sgarbossa, il Museo dell’Immaginario ha preso ugualmente vita grazie ad un suggestivo video pubblicato in questi giorni su Facebook e su Youtube.

Chi sono gli artisti partecipanti?

Gli artisti partecipanti sono : Carmen CarrieroClaudio SiviniIames FieramoscaIvan FabbriGuglielmo CostanzoNadia Costantini, Piera LegnaghiRenato de SantiRoberto Sgarbossa ed Enzo Tardia.

Sono tutti artisti attivi in Veneto e nelle aree limitrofe, tranne il trapanese Enzo Tardia, “vecchia” conoscenza del blog Panormitania. Sono tutti artisti le cui opere sono multiformi e colorate declinazioni dell’Arte Cinetica e Programmata (per saperne di più clicca QUI), forma d’arte che introduce nell’opera pittorica o scultorea il movimento che può essere sia reale sia solo virtuale (arte cinetica) e programmate secondo precisi calcoli (arte programmata).

Per conoscere più in dettaglio questa bella iniziativa, fiorita per un ri-sveglio percettivo e psicologico dello spettatore, ho contattato (anch’io grazie all’ausilio della tecnologia!) Enzo Tardia ed ecco cosa mi ha raccontato, anticipandomi, proprio in linea con gli tutti gli altri artisti della collettiva, per i quali questo periodo di isolamento sociale è stato una fase assai fertile e pulsante per la loro ricerca, che gli ha permesso di riflettere molto sulla situazione attuale di emergenza, traendo da essa forti stimoli creativi e arrivando a lavorare ben 10 ore al giorno!

Enzo Tardia nel suo studio

Buon pomeriggio, Enzo. Chi ha ideato il progetto virtuale di questo Museo dell’Immaginario?

Ciao Marga. Il progetto Museo dell’Immaginario nasce da un’idea del maestro Roberto Sgarbossa, un artista veneto che conosco personalmente da circa un anno e verso il quale provo una grande stima.

Com’è nato questo tuo coinvolgimento, unico meridionale tra artisti del Nord Italia?

Come ho anticipato, circa un anno fa ho conosciuto Roberto e, ad aprile, erano in programma una serie di eventi, tra i quali una mostra collettiva che sarebbe dovuta essere allestita ad Este, un paese vicino Padova. Non potendo organizzarla fisicamente, a causa dell’Emergenza Coronavirus, sono stato coinvolto in questo progetto solo virtuale che vede artisti attivi, come Roberto Sgarbossa, soprattutto in Veneto, e che creano opere d’Arte Cinetica sia su tela, come nel mio caso, ma anche con altri e variegati materiali ma anche particolari sculture. Ad accomunarmi a loro, quindi, è una certa vicinanza stilistica dato che tutti propendiamo per il non figurativo ed aniconico.

Enzo Tardia, Il cerchio della vita, 2019

In che modo hai attivamente partecipato? Qualcuno ha selezionato le opere in mostra o le hai scelte tu personalmente?

Ognuno ha partecipato inviando le immagini di 5 nostre opere. Io, come gli altri artisti, ho scelto personalmente e liberamente i lavori da inserire riunendo opere sia recenti -come “Il cerchio della vita” del 2019- sia meno recenti.

Che sviluppi avrà? Nascerà ad esempio, una mostra fisica dopo?

Sì, una esposizione è comunque prevista e sarà di sicuro organizzata ma a data da stabilirsi. La mostra sarà, inoltre, corredata da un Catalogo cartaceo arricchito dal cd con la colonna sonora realizzata ad hoc per il filmato.

Grazie Enzo.

In attesa che musei e gallerie d’arte sia venete sia panormitane e nazionali riaprano, amplifichiamo i sensi e godiamo la bellezza delle opere dei 10 artisti della collettiva, ascoltando le suggestive musiche di Rossella Pogliani e ammirando la maestria della realizzazione video di Ricerca Collettiva, a cura di Carmen Carriero ed editing audio di Martino Pavan.

Buona visione!