Vista per Voi: “E” di Elio Arnone a Palermo

Sarà visitabile fino al 13 gennaio 2016, presso “Incontri in Arte”, l’atelier di Valeria Cacioppo, di Palermo, “E”, mostra personale di Elio Arnone.

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In mostra i più recenti lavori dell’artista siciliano Elio Arnone, da poco tornato nella sua Marineo: su ampi supporti quasi sempre grezzi, come la juta, il canapone o le tele di riciclo, adopera magistralmente una tecnica mista nella quale prevale la pittura industriale a base d’acqua, che gli consente di dipingere rapidamente e stratificare, insieme con grafite, pastelli, punte, stucco e spray per eternare emozioni, sensazioni e sollecitazioni provenienti dal vissuto in cicli di opere che sono storie in divenire.
Come ha scritto nel testo critico Valeria Cacioppo, “Nella prima fase svolge un ruolo importante il posto in cui vive e tutto ciò che esso contiene: un piccolo paese circondato da boschi dove la natura diventa fonte di concentrazione e riflessione, perché silenziosa e maestosa. Poi c’è il cemento, le pietre, i trattori, porte arrugginite, volantini pubblicitari trasportati dal vento, le erbacce che crescono con una grande dignità, discariche abusive, querce enormi, centri scommesse, femori di vacca abbandonati, Eternit abbandonato, chiazze astratte di pece, odore di zagara, piatti di plastica”. L’occhio attento di Arnone pare attratto dall’incompletezza e, forse, dalla precarietà delle cose che lo circondano e che, a volte, l’uomo accosta in modo confuso e apparente non senso. Ma per Arnone questa congiunzione – la”e” del titolo! – tra Natura e segno antropico sono il traino per le sue astrazioni: ampie tele cucite insieme o, spesso rattoppate, a significare un anelante desiderio del ritorno alle origini, alla Natura incontaminata o al ricongiungimento col suo Io, cui segue un variegato e denso accumulo di strati di colore neutro, bianchi sporchi, qua e là venature colorate a turbare una bellezza forse triste ma vigorosa e parole, frasi “mormorate” e sconnesse.

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Come ha anche scritto Valeria Cacioppo, “La sensazione che si ha è quella di un vuoto, una sorta di silenzio, un’astrazione calma fatta di un’asimmetria primitiva, come quella dei tappeti indigeni del Marocco, una superficie vibrante ma placida. È un procedimento senza direzione apparente, un flusso che accade sulla tela.“

Titolo: E
Dove: Incontri in Arte
Via Siracusa 9, Palermo
Fino al 13 gennaio 2015
Orari: lun-sab. 16,30-19,30 (esclusi i giorni festivi!)
Ingresso gratuito