Buon 2015!

Salve! Solo un breve post, per giunta riciclato, per concludere il 2014 in bellezza…la terra di Panormitania, in verità, è stata davvero abbellita da Madre Natura con una nevicata imprevista che ha fatto, a tratti, tornare la vostra Marga Rina, un po’ bambina: ferma dietro al vetro della finestra ad ammirare la neve a fiocchi venir giù, in un posto dove nevica una volta ogni 10 anni!

Giornata bella, quella del 31 dicembre 2014, ma fredda…ricordate il post sui vasi e sulle incrinature?

Vado al dunque perché odio perdermi in chiacchiere!

Preciso con convinzione d’odiare il Natale e le feste ad esso collegate per ragioni che sarebbe noioso spiegare. Addirittura non ho né augurato né ho ricevuto un “buon natale” da alcuno – tranne pochissime eccezioni! – perché non me ne importa. Sul simbolismo della fine che è, allo stesso tempo, un nuovo inizio mi soffermo sempre un po’ in verità…catarsi, rigenerazione, liberazione anche. Così mi sono posta un micro obiettivo: leggere, entro il 31, “Il canto di Natale” di Charles Dickens proprio in previsione del fatto che quello che la vostra Marga Rina è stata finora non va più bene e, quindi, qualcosa deve proprio cambiarlo.

Ho così molto riflettuto sul capitolo in cui Scrooge riceve la visita dello Spirito del Natale presente. Insieme sorvolano le vie cittadine e osservano gruppi di persone che completano gli acquisti natalizi e si accingono a tornare a casa. Talvolta ci si urta – tipo in via Ruggero Settimo di sabato pomeriggio – e non sempre si reagisce simpaticamente così…che fa lo Spirito? Per smorzare l’arrabbiatura o il risentimento spruzza dell’incenso magico per restituire il sorriso e lo spirito del Natale alle persone risentite.
A ben rifletterci, più passa il tempo, più mi convinco che a Palermo l’incenso magico non lo sparge più nessuno e le cattiverie e crudeltà d’ogni tipo imperano: siamo tutti divenuti chi più chi meno egoisti e irrispettosi del nostro prossimo.roberto-weigand-arqueiro1Così di mio ho deciso! Da oggi finché sarò in vita, porterò sempre un po’ in tasca o in borsa un pugno di quest’incenso e tutte le volte che mi arrabbierò per stupidate mi cospargerò il capo in modo da tornare presto tranquilla…sperando anche che il mio vicino del momento possa assorbirne un po’.
Ecco, questo è il mio augurio per l’anno che arriva! Sforzatevi, anche nei momenti meno lieti, di pensare almeno un pensiero allegro! Aiuta davvero ad alleggerire i fardelli veri e presunti della vita.
La vostra Marga Rina